Aforismi Star Trek

A tutta l’umanità! Che non si possano trovare spazi così vasti, pianeti così freddi, cuori e menti così vuoti da non riuscire a riempirli di calore e d’amore! – Garth, “Il sogno d’un folle”, Star Trek, TOS. Sicuramente un punto di vista inumano in Star Trek VI: rotta verso l’ignoto che trasuda di folle tracotanza. Cit. Chekov: “Noi pensiamo che a tutte le specie vadano tributati gli inalienabili diritti umani.“. In risposta la nobile figlia di Gorkon, Azetburn: “Inalienabili. Se solo vi sentiste quando parlate. Diritti umani. Perfino la definizione è razzista. La Federazione sembra un circolo riservato all’homo sapiens.”. Schopenhauer definiva l’essere umano come l’essere ‘mancante’, sempre alla ricerca di una spiegazione ulteriore. L’istanza del cercare, dell’esplorare è in Star Trek conseguenza diretta di una società pluralista: poiché niente è dato in modo univoco, ma tutto è parziale, temporaneo e aperto a possibili reinterpretazioni e punti di vista differenti, la ricerca diventa un aspetto essenziale dell’esistenza. Questa ricerca però non mira a cercare un nuovo assoluto, ma a cercare ulteriori spiegazioni, ulteriori significati, ed è quindi, per ovvi motivi, una ricerca infinita, ed anche per questo proiettata verso il futuro. Nella nostra società il futuro è appannaggio dell’utopia, della catastrofe o della fantascienza. Pochi scienziati, e ancor meno politici sono in grado di guardare oltre il loro naso, se non per terrorizzare o per tranquillizzare. (Dr. Valentina Piattelli). A questo aggiungo l’etica della Prima Direttiva: “Poiché il diritto di ogni essere senziente a vivere secondo la sua naturale evoluzione culturale è considerato sacro, nessun membro della Flotta Stellare interferirà con lo sviluppo normale e salutare di una cultura o forma di vita aliena. Tale interferenza include l’introduzione di conoscenze, tecnologia, armamenti superiori in un mondo la cui società sia incapace di utilizzare saggiamente tali innovamenti. Il personale della Flotta Stellare non può violare la Prima Direttiva, neanche per salvare le proprie vite o le proprie navi, a meno che non agiscano per rimediare ad una precedente violazione o ad una contaminazione accidentale della cultura in oggetto. Questa direttiva ha la precedenza su tutte le altre considerazioni, e comporta la massima obbligazione morale”. Chissà un giorno, diventi realtà?

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